FOOD SHOP A cura di Mara Nocilla –
In questo mese il bosco dà il meglio di sé. Il tartufo ne è la massima espressione, sia bianco d’Alba, sia nero “dolce di Norcia”, ma anche bianchetto o scorzone… Li trovate nelle botteghe del Piceno e di Viterbo, e nelle migliori gastronomie di Rimini, Latina e Treviso, sia nature che in conserva. A Fano e a Torino, golosi gelati con il pregiato tubero.
TARTUFI ROCCAFLUVIONE (ASCOLI PICENO)
ANGELLOZZI TARTUFICOLTURA
Forse non tutti sanno che una parte dei tartufi bianchi e neri pregiati in vendita in boutique alimentari o serviti nei ristoranti, spacciati provenienti da Alba, Acqualagna o Norcia, provengono dalla zona di Roccafluvione e dalla striscia di terra ai piedi dei Monti Sibillini, nell’entroterra piceno, fermano e maceratese. Punto di snodo della raccolta, selezione e distribuzione dei tuberi locali è l’azienda dei fratelli Angellozzi, Emidio e Zenobio, quinta generazione di una una famiglia di “cavatori” di tartufo, dall’inizio dell’800, fornitori di ristoranti stellati del calibro delle Calandre di Rubano e della Pergola di Roma, tanto per citarne due. Da occupazione secondaria, per integrare il reddito, oggi è un’attività imprenditoriale basata sulla consapevolezza di questa pregiatissima risorsa, la conoscenza approfondita delle varietà e l’affinamento delle tecniche di coltura, ricerca e raccolta. Nel punto vendita aziendale di Roccafluvione trovate i tartufi freschi secondo il calendario di raccolta, surgelati e conservati in salamoia, “solo acqua e sale, niente aromi di sintesi” – precisa Emidio Angellozzi riferendosi al bismetiltiometano, ottenuto dalla lavorazione del petrolio, usato spesso nei prodotti tartufati. Poche varietà, le migliori: il pregiato nero Tuber melanosporum Vittadini (metà novembre/metà marzo), il pregiatissimo bianco Tuber magnatum Pico (da settembre a novembre), lo scorzone o nero estivo (da maggio ad agosto) e l’uncinato o scorzone invernale (da ottobre a dicembre).
Fonte: Mensile Gambero Rosso